L’uomo di Berlino è un libro da leggere. Anche se non amate le spy story, anche non leggete romanzi storici. Fate un favore a voi stessi e leggetelo, perché è una di quelle letture che vi insegnerà qualcosa.
La storia si svolge a Sarajevo, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Quello che vi troverete tra le mani, però, non è un libro d’azione. Ricorda, per certi versi, i gialli vecchio stile, quelli in cui la matassa si srotola piano piano fino ad arrivare a svelare il mistero. E qui il mistero riguarda l’assassinio di due persone: una giornalista jugoslava, molto conosciuta dal popolo ma che nasconde un’anima nera come la pece, e un soldato tedesco. Gregor Reinhardt, capitano dell’Abwehr (uno dei servizi di intelligence tedesca) nonché ex poliziotto, viene chiamato ad indagare sulla morte del soldato tedesco, mentre la polizia jugoslava cercherà l'assassino della giornalista. Appare fin da subito che i due casi siano legati - sono stati trovati morti nella stessa stanza - ma le forze di polizia locali vogliono trovare il prima possibile un colpevole per la morte di quella donna.
Reinhardt, però, non vuole trovare un capro espiatorio, ma "il" colpevole. E così si troverà di fronte ad un caso molto intricato, tra tentativi di insabbiamento e contatti con i partigiani jugoslavi, che lo porterà a scoprire scomode verità e che solleverà in lui importanti dilemmi morali.
Ma ciò che conta di più, in questo libro, è che siamo di fronte ad uno dei rari casi in cui i tedeschi non sono dipinti come se fossero tutti di fede nazista. Reinhardt è il primo a non essere contento di quello che è costretto a vivere, e questa storia lo porterà non solo a rimettere in discussione tanti aspetti della sua vita, ma anche a conoscere delle persone appartenenti alla Resistenza Tedesca, troppo spesso dimenticata nei libri di scuola. E questa indagine lo porterà anche a capire che nella sua vita « le scelte non erano mai mancate, ma che a sfuggirgli erano sempre state le decisioni ».
L’uomo di Berlino non è un libro esente da difetti, primo tra tutti il fatto che cento pagine in meno avrebbero aiutato a tenere un ritmo narrativo più elevato. Ma è comunque da leggere, e vi invito a farlo, perché Luke McCallin riesce a creare una storia godibile e, al contempo, ad insegnarci qualcosa sulla guerra che più ha segnato il XX secolo.
Serie "The Gregor Reinhardt Novels"
1 - L'Uomo di Berlino - The man from Berlin
2 - The pale house (inedito in Italia)
Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: The nero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Luke McCallin
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta e condividi con noi la tua opinione!