mercoledì 6 aprile 2016

Recensione: 2084 La Fine Del Mondo





2084
La Fine Del Mondo
di Boualem Sansal

Prezzo cartaceo: € 17,00

Prezzo E-Book: € 9,99
Editore: Neri Pozza
Titolo Originale: 2084. La fin du monde
Pagine: 254
Genere: Distopico


Nell'Abistan - un impero così vasto da coprire buona parte del mondo - 2084 è una data presente ovunque, stampata nel cervello di ognuno, pronunciata in ogni discorso, impressa sui cartelli commemorativi affissi accanto alle vestigia dello Shar, la Grande Guerra santa contro i makuf, i propagandisti della "Grande Miscredenza". Nessuno sa a che cosa corrisponda quella data. Qualcuno dice che ha a che fare con l'inizio del conflitto, altri con un suo episodio. Altri ancora che riguardi l'anno di nascita di Abi, il Delegato di Yölah, oppure il giorno in cui Abi fu illuminato dalla luce divina. In ogni caso, è da allora che il paese, che era detto semplicemente il "paese dei credenti", fu chiamato Abistan, il mondo in cui ci si sottomette gioiosamente alla volontà di Yölah e del suo rappresentante in terra, il profeta Abi. La Grande Guerra santa è stata lunga e terribile, tuttavia l'armonia più totale regna ora nelle terre dell'Abistan. Nessuno dubita delle autorità, cosi come nessuno dubita che Yölah abbia offerto ad Abi di imprimere un nuovo inizio alla storia dell'umanità. L'abilang, una nuova lingua, ha soppiantato tutte le lingue precedenti, considerate stolti idiomi di non-credenti. Le date, il calendario, l'intera storia passata dell'umanità non hanno ormai più alcuna importanza e senso nella Nuova Era, e tutto è nella mano di Yölah. Agli uomini non resta che "morire per vivere felici", come recita il motto dell'esercito abistano...


Il mondo come lo conosciamo oggi non esiste più, i bellissimi suoni delle lingue di tutti i paesi sono diventate un unico suono, un'unica lingua che lega tutti e nota come l'abilang: il 2084 è ovunque ma nessuno sa a cosa corrisponda realmente se ad una guerra o ad un evento religioso, ma nell'Abistan tutti la conoscono. Liberamente ispirato a 1984 di George Orwell, 2084 La fine del mondo è una rilettura di quel romanzo ambientato cent'anni avanti e leggerlo oggi, dopo gli eventi terroristici del Belgio fa un certo effetto. In Abistan il passato, le religioni e la storia non hanno più nessuna importanza: tutti devono pregare nove volte al giorno e conoscere l'unico libro sacro il Gkabul, il sistema totalitario di governo controlla tutto, vede tutto e soffoca ogni istinto di pensiero indipendente. Ma non si può reprimere per sempre un pensiero, un'idea e soprattutto la curiosità dell'essere umano che qui in questo romanzo trova la sua espressione in Ati: un trentacinquenne che dopo aver trascorso molti anni in sanatorio mentre sta viaggiando verso casa inizia a mettere in discussione tutto anche i confini stessi del suo paese. 2084 non è un romanzo come tutti gli altri: il suo messaggio di denuncia è potente così come la speranza che l'uomo riesca sempre ad avere la meglio su qualsiasi forma di predominio e di repressione del pensiero libero. Le nostre idee sono quelle che ci rendono unici che ci permettono di vivere una vita fatta di colori e di momenti, di scelte e di batticuori senza di esse saremmo solo degli involucri di carne ed ossa totalmente svuotati dalla nostra anima. La narrazione non è facile ed i lunghi periodi narrativi ripetitivi scelti dall'autore non facilitano la lettura ma se si riesce a superare questo ostacolo ci si ritrova davanti ad un grido di allarme quanto mai attuale: capace di infiammare le menti ed i dibattici non rimarrà un romanzo da scaffale.



Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: Tè alla menta

Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



“La storia tende a ripetersi ma tocca a noi imporci per impedire che certi avvenimenti ricapitino."






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