venerdì 13 novembre 2015

Recensione: La casa di Parigi

La casa di Parigi
di Elizabeth Bowen

Editore: Sonzogno
Prezzo Cartaceo: € 16,00
Prezzo E-Book: 9,99
Pagine: 288
Titolo originale: The House in Paris


Siamo a Parigi, in inverno, la Grande guerra è finita da poco, aleggia sulla città un’atmosfera cupa e vischiosa. Alla Gare du Nord scende Henrietta, undici anni, con in mano la sua scimmietta di pezza. Viene a prenderla la signorina Fisher, un’amica di famiglia che la ospiterà per una intera giornata in un elegante appartamento, in attesa di farla ripartire per il Sud della Francia. In quella casa borghese, dal confortevole odore di pulito, Henrietta si imbatte in una gradita sorpresa: c’è un suo coetaneo, il fragile Leopold, avviato verso un futuro incerto. Tra i due bambini, estremamente sensibili e inquieti, dopo l’iniziale diffidenza, si accende la curiosità: di ciascuno nei confronti dell’altro, e di entrambi verso il misterioso mondo degli adulti. I due fanciulli, grazie agli indizi disseminati attorno a loro, rivivono, tra immaginazione e realtà, le tormentate storie d’amore dei grandi, in particolare quella scandalosa tra la madre di Leopold e il suo padre naturale.



Questo e' il mio secondo libro della Bowen. Anche in questo, come mi era gia' successo in passato la lettura va lenta ed a tratti si fatica, ma credo che in generale faccia parte dello stile dell'autrice, quindi e' utile tenerlo da conto quando si vuol iniziare un suo libro. Tutta la storia si concentra nella casa della signorina Fisher a Parigi. Henrietta viene ospitata in questa casa in attesa di poter riparire per raggiungere la nonna nel sud della Francia. All'interno della dimora la signorina Fisher ed Henrietta non sono sole ma ci sono anche Leopold, ragazzino che fara' amicizia con Henrietta e la signora Fisher che e' relegata dalla sua malattia nel letto. Il libro si divide in tre fasi, la prima "Presente" e' la piu' leggera a mio parere, iniziamo a far conoscenza con i vari personaggi, c'e' l'incontro tra i due ragazzini ed e' chiaro fin da subito che la povera signorina Fisher spesso e' succube delle decisioni e manipolazioni della madre. La seconda parte si chiama "Passato". Questa e' la parte forse piu' confusa e difficile del romanzo. Viene raccontata piu' a fondo l'origine di Leopold. Veniamo catapultati nel passato dove incontriamo Karen Michaelis una cara amica della signorina Fisher. Le due ragazze sono cosi' diverse tra di loro ma le loro vite si intrecciano e si influenzano in modo ineluttabile. In realta' la presenza dei due ragazzini nella casa e' solo una scusa per poter narrare gi avvenimenti del passato di persone adulte. L'ultima parte del libro ritorna nella casa di Parigi e ritorna dai protagonisti della prima parte. I due ragazzini si devono salutare ma di quella giornata forse porteranno con se' un ricordo indelebile. Un romanzo complicato ed intricato ma dove nulla e' lasciato al caso. Lo stile, la trama tutto e' ben studiato in modo accurato. Tutto scorre con lentezza e fondamentalmente in un unico luogo, quella casa di Parigi nella quale anche il lettore si sentira' ospite immobile. La Bowen non va capita piu' di tanto a mio parere, va letta con calma e con pazienza per poter essere apprezzata in pieno.



Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Te' Masala Chai
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



      "Un esercizio di finezza letteraria sulla prima irruzione del dolore, sulla scoperta del sesso e sulla perdita dell’innocenza."




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