Una Parigi di fine settecento, un cimitero da abbattere e un giovane ingegnere illuminato. Queste le tre cose che mi hanno spinto a voler leggere questo libro. Stracontenta di averlo fatto perche' ho scoperto che questo libro non e' ovviamente solo queste tre cose, ma mille altre ben intrecciate ed annodate tra loro. Jean-Baptiste Baratte, l'ingegnere al quale viene affidato il compito di demolire il cimitero de les Innocentes si rivelera' un personaggio ingenuo e idealista adatto ad accompagnare il lettore in questo viaggio. Baratte si sente un liberatore, poiche' grazie al compito affidatogli riuscira' a purificare Parigi ma soprattutto le zone limitrofe del cimitero diventate ormai pestilenziali e in qualche modo infette a causa della decomposizione dei corpi. Baratte quindi per forza di cose iniziera' a conoscere meglio queste zone e piano piano il suo corollario di amici e conoscenze si ampliera' di personaggi nuovi e differenti tra loro. Baratte fara' di questa esperienza tesoro, soffermandosi su numerose riflessioni nelle quali condurra' anche il lettore. Proprio come dice il titolo Baratte riflettera' sulla purezza. Diventare puri, come lo si diventa davvero? Bisogna addentrarsi nel marcio piu' profondo per poi risalire piano piano per purificarsi? Un romanzo che non e' un semplice romanzo, al lettore non rimane la storia da conservare nella memoria ma un'esperienza di lettura piu' profonda e articolata. Non lo consiglio per la storia in se' perche' si potrebbe rimanere delusi, ma consiglio il libro nel suo complesso. Forse non proprio una lettura estiva ma da fare comunque assolutamente.
Durata totale della lettura: Quattro giorniBevanda consigliata: Chai alla vaniglia
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
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