L'Everest con i suoi 8848 metri rappresenta da sempre il sogno degli scalatori: la sua cima innevata sembra toccare il cielo, un gigante implacabile sulla cui schiena hanno perso la vita in tanti. George Mallory vuole conquistare quella cima: il suo sogno è arrivare là a sfiorare il cielo con un dito, vuole domare quel gigante, piegarlo al suo volere. Ma la montagna si sa è implacabile e nel 1924 Mallory e il suo compagno di cordata Andrew Irvine verranno inghiottiti da una tempesta a poco più di 240 metri dalla vetta e di loro si perderanno le tracce. Non è solo la storia di una scalata questa ma di un amore quello tra Mallory e sua moglie Ruth, una donna innamorata che vede partire il suo amato e sente nel profondo che quella sarà l'ultima volta che lo vedrà. Le ricerche dell'autrice si basano sulla corrispondenza tra marito e moglie: e così l'avventura si contrappone alla vita domestica e familiare creando un intreccio impossibile da dimenticare. I due personaggi principali si completano in maniera perfetta: tanto più lui è testardo e duro come la roccia quanto più Ruth riesce ad essere buona e fulcro della famiglia. Non si tratta solo della storia della scalata di Irvine ma dei sentimenti che uniscono due persone nel profondo: dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna ed in questa storia ne troverete la conferma. I sentimenti che l'autrice descrive escono dalle pagine ed investono il lettore rendendolo parte integrante della storia, riuscendo così non solo a coinvolgerlo mentalmente ma anche nell'anima. Il romanzo si legge tutto d'un fiato e la storia coinvolge il lettore sin dalle primissime battute: di sicuro vi ritroverete a cercare notizie sul web come ho fatto io per capire chi era quest'uomo e per scoprire di più sul suo grande amore.
Durata totale della lettura: due giorniBevanda consigliata: Tè al melone
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
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