venerdì 23 agosto 2013

Recensione: L’ereditiera americana

L’ereditiera americana

di Daisy Goodwin

Prezzo di copertina: € 19,50
Editore: Sonzogno
Formato:Brossura
Titolo Originale: My last duchess
Traduttore: A. Di Luzio
Pagine: 462
Genere: Narrativa straniera


Siamo nei mitici anni Novanta del diciannovesimo secolo. Per la sera del ballo in maschera di Cora Cash niente è stato lasciato al caso. Splendida, determinata e scandalosamente ricca, Cora è quanto di più simile a una principessa si possa trovare nell'alta società newyorkese. Sua madre ha architettato per lei un debutto che promette di essere il più svafillante del decennio. Subito dopo il ballo, Cora andrà in Europa, con l'implacabile madre a farle da scorta, per procacciarsi un titolo nobiliare. L'Inghilterra pullula di aristocratici caduti in disgrazia che fanno la fila per corteggiare le ereditiere americane, senza badare all'origine a volte umile del loro patrimonio. Cora appare immediatamente meravigliosa agli occhi della società inglese. Ma l'aristocrazia è un reame pieno di regole arcane e di trappole, dove non è facile trovare chi accolga a braccia aperte una straniera facoltosa. Quando s'innamora perdutamente di un uomo che conosce appena, Cora si rende immediatamente conto di prendere ormai parte a un gioco che non capisce fino in fondo. E dovrà fare in fretta per armare il proprio candore con un pizzico di malizia, che la trasformerà dall'ereditiera ricca e viziata di un tempo in una donna dal carattere forte e risoluto. 



Questo romanzo mi aveva colpito in quanto essendo amante della serie "Downton Abbey" pensavo fosse simile riguardo a trama, storia e struttura. Non è proprio così, in parte assomiglia alla serie in quanto la protagonista Cora è una giovane ereditiera americana che viene introdotta nella società inglese a caccia di un matrimonio vantaggioso che possa farle guadagnare un titolo nobiliare. La madre di Cora arricchitasi con il commercio della farina ha già abbastsanza soldi per sè e la sua famiglia ma non essendo di sangue blu aspira per sua figlia un futuro nobile e ancora più prestigioso. Così vediamo la storia ambientarsi nel pieno della società britannica di quel periodo dove tutti sono a caccia di una buona dote e la corsa è per accaparrarsi la più ricca o ricco e sistemarsi per sempre. Cora sarà fortunata perchè verrà chiesta in matrimonio proprio da un duca e così le mire della madre possono definirsi soddisfatte. Cora inizierà la sua vita da duchessa e durante tutta la storia del romanzo crescerà e maturerà diventanto da ragazzina presuntuosa e viziata a donna più ragionevole e abituata ormai all'ambiente in cui vive fatto fondamentalmente da falsità e facciate ben preparate per nascondere il marcio che c'è dietro. Interessante e amio parere la parte più bella è la storia di Bertha, la sua cameriera personale che nel romanzo ha una storia tutta sua che è affascinante forse anche più della trama principale. Mi è piaciuto molto che in questo libro si sia dato spazio anche alla vita di camerieri e servitori che normalmente fanno da sfondo alla vita dei ricchi inglesi che concentrano tutta l'attenzione del libro. Un libro a volte un pò troppo prolisso che però a tratti contiene queste piccole peculiarità, come appunto la storia dei servitori, che sono piacevoli e rendono tutta la trama più interessante.


Durata della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Succo di ciliegia
Età di lettura consigliata: dai 15 anni



“Un'ereditiera americana nel mezzo dell'alta società inglese."


Daisy Goodwin 
Ha studiato a Cambridge e vive a Londra. E' produttrice di programmi televisivi e ha curato numerose antologie di poesia. Scrive regolarmente per "The Sunday Times". E' sposata e ha due figlie. Con L'ereditiera americana, il suo romanzo d'esordio, ha conquistato il pubblico inglese e quello degli Stati Uniti.


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