martedì 9 luglio 2013

Recensione: I segreti della camera rossa



I segreti della camera rossa
di Pauline Chen

Prezzo di copertina: € 19,50
Editore: Frassinelli
Pagine: 448
Formato: Brossura
Lingua: Italiano
Lingua originale: Inglese
Titolo originale: The red chamber
Traduzione: K. Bagnoli
Genere: Narrativa straniera

Quinto mese dell'anno 1721, Pechino. La giovane Daiyu, per mantenere la promessa fatta al capezzale della madre, è costretta a lasciare la modesta casa di provincia dove è cresciuta e a partire per Pechino. Quando arriva, la sorpresa è grande: entra a far parte di una delle famiglie più influenti della capitale e la dimora in cui vive è un sontuoso edificio che accoglie numerosi zii e cugini, tutti indissolubilmente coinvolti nelle trame del Palazzo Imperiale. Per Daiyu è un mondo ignoto e pericoloso, dove gli uomini manovrano abilmente per mantenere il potere, mentre le donne rimangono confinate nella prigione dorata delle loro stanze. È lì che Daiyu cerca l'affetto e la complicità delle altre, trovando da un lato il duro cuore della nonna, dall'altro la docile tenerezza della cugina maggiore. Chi però le ruba l'anima è Baoyu, il bellissimo e ambito cugino con il dono della fortuna: la pietra di giada che lo accompagna dalla nascita. L'amore che sboccia tra i due è sincero e puro, ma le invidie, le gelosie e la ragion di Stato erigono tra loro un muro invalicabile. Solo la pietra di giada sembra, per un istante, proteggere e promettere un futuro agli innamorati.


Di solito mi appassionano molto di più le storie giapponesi e devo dire che sono contenta di aver riscoperto questo classico che invece è di origine cinese. Complimenti all'autrice che a mio parere ha fatto un ottimo lavoro non solo riportando alla luce questo scritto antichissimo, ma completandolo ed arricchendolo con maestria. La protagonista è Daiyu che dopo la morte della madre si ritrova a lasciare il padre e il paesino dove è cresciuta per andare a vivere a Pechino in una delle più ricche abitazioni della città dove risiedono i parenti della madre. La famiglia della madre di Daiyu è una delle famiglie più influenti della città poichè in stretto legame con la famiglia reale, in completa opposizione con il semplice stile di vita a cui era abituata la ragazzina nella piccola casa in cui viveva prima. Daiyu verrà a conoscenza della nonna, degli zii e in particolare del cugino Baoyu, promettente rampollo sul quale sono riversate tutte le speranze per una carriera all'interno del Palazzo reale. Baoyu rimane subito colpito dalla cugina e nonostante il contrasto della famiglia riguardo ad una sua relazione con Daiyu non riesce a resistere al suo amore. Insieme ai due ragazzi, nel libro è interessante conoscere e capire le vite di altri personaggi sempre appartenenti alla famiglia in questione e in particolare il ruolo delle donne che all'epoca purtroppo non sempre potevano scegliere liberamente ma dovevano sottostare a regole precise e spesso reprimere il proprio spirito e sottomettersi in silenzio alle decisioni altrui. Purtroppo la vita di "corte" come sempre è piena di intrighi e pericoli e purtroppo anche la famiglia di Daiyu ne pagherà il prezzo. Alla morte dell'imperatore l'intera dimora dove vivono tutti i nostri protagonisti verrà distrutta, gli uomini incarcerati perchè accusati di cospirazione e le donne si ritroveranno a vivere e a tirare avanti in condizioni di povertà per un lungo periodo di tempo. Daiyu riuscirà a scappare e a tornare dal padre, mentre Baoyu in carcere non smetterà un attimo di pensare al suo amore lontano. Un amore che verrà messo a dura prova e che non smetterà mai di combattere, purtroppo in alcuni momenti senza alcun successo. Un romanzo ed una storia affascinanti, dalle stelle alle stalle, dalla ricchezza alla povertà, quanto può resistere un amore se messo costantemente alla prova da mille difficoltà?


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Thè al gelsomino
Età di lettura consigliata: dai 16 anni







“La rivisitazione di un grande classico cinese in un nuovo romanzo epico e intimo.“


Pauline Chen è una scrittrice americana di origine cinese. Laureata ad Harvard in studi classici, ha poi conseguito il Master in letterature orientali a Princeton. Dopo un fortunato esordio nella narrativa per ragazzi, si è appassionata alla lettura del più importante e controverso romanzo della letteratura cinese, Il sogno della camera rossa, lasciato incompiuto dal suo autore e più volte censurato in patria perché troppo "libero". Ne ha tratto così questa sua versione moderna, accolta con estremo favore in America e in corso di pubblicazione in tutto il mondo.

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1 commento:

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