giovedì 30 giugno 2011

Speciale: In viaggio con Jane Austen

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In viaggio con Jane Austen
di Laurie Viera Rigler

Prezzo di copertina: € 17,90
Formato: Brossura
Pagine: 367
Lingua: Italiano
Titolo originale: Rude awakenings of a Jane Austen Addict
Lingua originale: Inglese
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttore: E. Budetta
Generi: Donne, Letteratura rosa, Romanzi e Letterature

Inghilterra, 1813. Jane Mansfield odia le rigide convenzioni che la sua vita da nobildonna le impone e sogna spesso di fuggire il più lontano possibile da tutto e da tutti. Ma risvegliarsi nella Los Angeles del XXI secolo, dopo una rovinosa caduta da cavallo, non era esattamente nei suoi progetti! All'improvviso, Jane si trova catapultata nel corpo di Courtney, a mettere ordine in un'esistenza a dir poco incasinata, senza avere la minima idea di come ci si comporta al giorno d'oggi. Riuscirà una timida signorina della Reggenza, inguaribile romantica e fervida lettrice di Jane Austen, a sopravvivere in un mondo in cui le regole sociali sono completamente stravolte?

Secondo capitolo della storia che era cominciata con la giovane Courtney, ragazza moderna di Los Angeles che si risveglia nel corpo di una giovane Jane Mansfield in un Inghilterra di inizio Ottocento e che adesso invece vede protagonista proprio la bella Jane risvegliarsi in un'America caotica e moderna. Il lato B della storia completamente ambientato ai giorni nostri con tutte le sorprese e le paure che una giovane dell'epoca della Reggenza può ricavare dalle tecnologie e dalle diversità del ventunesimo secolo. Rispetto al primo libro vedremo che la vita della protagonista di questa sarà un pochino più difficile e forse questo ci fà capire anche quanto i nostri tempi siano un pochino più complicati di quelli precedenti, nonostante ciò con l'aiuto di un'amica speciale e della forza che piano piano Jane riscopre in sè stessa riuscirà a cavarsela alla grande. Soprattutto riguardo alla complicata situazione amorosa che Courtney ha lasciato in eredità alla povera Jane, infatti Jane dovrà destreggiarsi tra Frank, l'uomo che Courtney avrebbe dovuto sposare ma che una volta scoperto con un'altra decide di lasciare annullando anche il matrimonio e Wes, quello che inizialmente ha conosciuto come il migliore amico e che gli ha tenuto nascosta la tresca di quello che sarebbe dovuto diventare il suo futuro coniuge. Ci si diverte a vedere come Jane nei panni di Courtney piano piano scopre tutto ciò che la circonda in quello che per lei è un nuovo mondo, quando assaggia per la prima volta un drink alcolico oppure quando riesce a farsi un bagno tra le onde senza quei costumi scomodi e tutte le limitazioni dei suoi tempi. A volte si riesce a leggere davvero la bellezza di tante cose che si danno per scontate solo perchè fanno parte della nostra quotidianità.
Romanzo divertente e che incuriosisce, a mio parere appena meno interessante del primo, però che garantisce lo stesso una buona dose di Jane Austen e di spensieratezza, da consigliare magari anche sotto l'ombellone :)

Durata della lettura: dieci giorni
Bevanda consigliata: orange margarita
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Voto: 8

Vi è piaciuta la recensione di questo libro? Vi sembra interessante? Volete leggere anche voi In viaggio con Jane Austen? Diventate follower del blog e lasciate un commento a questo post ricordandovi di scrivere la vostra mail entro il 18 luglio...

XXX,
Kait

Recensione: L'ultima eredità

di Valentina Pattavina

Prezzo di copertina: € 16,00
Editore: Fanucci
Data di uscita: 19/05/2011
Pagine: 214, brossura
Lingua: Italiano
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi italiani contemporanei

“L’atteso seguito di La libraia di Orvieto, un romanzo che ha deliziato migliaia di lettori.”

1944. In un’Italia spaccata in due, in mano per metà alle forze alleate e per l’altra metà all’oppressione nazifascista, ci si arrabatta per portare a casa la pelle. E Orvieto, che le parti in conflitto si impegnano a non attaccare per preservare la ricchezza del suo patrimonio artistico, si trova malgrado ciò a fronteggiare la furia distruttrice dei bombardamenti che ne dilaniano il territorio, arrivando a sfiorare l’altissima rupe di tufo. Ma per quale ragione, in una di quelle terribili notti di guerra, qualcuno decide di sfidare il coprifuoco aggirandosi tremante fra lapidi e croci? Cosa sotterra di così prezioso da rischiare la vita mentre dal cielo imperversa una pioggia fatale di spezzoni incendiari? E come mai, a distanza di più di sessant’anni, quel vecchio episodio sconosciuto torna a incidere sulla piccola comunità orvietana di cui la libraia Matilde Ferraris è ormai stabilmente parte? Un romanzo che si fa leggere d’un fiato, una black comedy nelle cui pagine dense di suggestioni letterarie e ironia si muovono tutti quei personaggi che abbiamo ormai imparato ad amare, e che agiscono come in un teatro in cui si insceni la parabola stessa dell’esistenza, sempre alle prese con il suo lato più fosco e segreto.

Dopo essere stata incuriosita dalle vicende di un paesino del Nord ne La Modista di Andrea Vitali, anche in questo piacevole libro di Valentina Pattavina ho ritrovato i sapori e le atmosfere della vita di un paese di provincia.
L’ultima eredità è infatti il sequel de La libraia di Orvieto, ambientato nella splendida cittadina umbra, patria della vivacissima Matilde, che insieme ai suoi due adorati cani Dori e Lessing, conduce una vita abbastanza tranquilla tra casa e la libreria del professor Sergio Paolini.
Tutto questo fino a quando non vengono ritrovate nel cimitero una serie di buche, apparentemente scavate a caso presso le lapidi.
Matilde viene così suo malgrado assoldata dall’intraprendente Michele, sempre alla caccia di notizie, per risolvere questo mistero.
Ma la trama si infittisce quando cominciano a sparire alcuni oggetti disseminati tra le vie del centro, tra cui l’amata bicicletta della nostra eroina, e un losco individuo prende in affitto i locali proprio davanti alla biblioteca del professore..
Ovviamente anche questa volta Matilde riuscirà a dipanare il bandolo della matassa, scovando un insospettabile colpevole, e regalandoci un finale a sorpresa.
L’ultima eredità è una lettura piacevolissima e scorrevole, con qualche citazione colta qua e là che rende la narrazione ancora più intrigante.
La protagonista, già delineata nel primo libro, riconferma le sue caratteristiche assolutamente (e oserei dire piacevolmente) differenti rispetto agli stereotipi letterari odierni: è una donna pacata, colta, che non cerca sconvolgimenti, amorosi e non, nella sua vita, ma suo malgrado li accetta e li supera.
Una eroina dotata di una straordinaria sensibilità, ma allo stesso tempo di ironia, che ci conduce in una storia intrigante con interessanti flash-back negli anni ’40.

Valentina Pattavina, rivelazione nel 2010 col suo primo romanzo sempre edito da Fanucci, è nata a Catania nel 1968 e, dopo un'intensa attività nel mondo dello spettacolo, si è occupata di editoria, curando quindi, con Vincenzo Mollica, la serie Parole e canzoni per Einaudi Stile Libero, collana per la quale ha scritto quattro monografie dedicate a Totò, Alberto Sordi, Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi.

Durata della lettura: 7 giorni
Bevanda consigliata: Aperol Soda
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Voto: 7

martedì 28 giugno 2011

Recensione: Inkariy

La profezia del sole
di Hernán Huarache Mamani

Prezzo di copertina: € 18,00
Formato: Brossura con sovracoperta
Pagine: 392
Lingua: Italiano
Titolo originale: Inkariy. 2012 Al Umbral de una Nueva Era
Editore: Piemme
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttore: A. Montanari
Generi: narrativa moderna

Aurora – giovane medico di Milano, appagata e con tanti amici – resta vittima di un grave incidente. Nel periodo d’incoscienza ripercorre in un lampo la propria esistenza a ritroso. Uscita dal buio, non è più la stessa. Cade in una crisi profonda che la porta a saggiare i limiti della medicina tradizionale che non riesce a guarirla dal suo profondo disagio. Una sera, per curiosità, si reca a una conferenza di medicina alternativa e conosce Atao, un curandero indio peruviano, uomo non bello, ma affascinante e dallo sguardo magnetico. Se ne innamora. Follemente. La storia d’amore è passionale e travolgente, al punto che Aurora decide di seguire Atao in Perù. Comincia così un viaggio attraverso gli antichi centri di spiritualità inca Cuzco, Pachacamac, il lago Titicaca, un’avventura densa di cerimonie mistiche e di fenomeni paranormali. Aurora incontrerà lo spirito governatore della Madre Terra, la Pachamama, visiterà con Atao il Tempio del Sesso, conoscerà gli Adoratori dell’Acqua e gli spiriti Guardiani della Luce.

Ho richiesto questo libro principalmente per staccare la spina, dai soliti vampiri e dai thriller che tanto mi piacciono, per leggere qualcosa di diverso. Mi sono così ritrovata alla scoperta di un mondo a me sconosciuto come quello degli Inca. Attraverso la protagonista Aurora viviamo un momento di totale sconforto nei confronti della vita stessa, una crisi logorante che la porterà alla ricerca di quelle risposte che la mente umana cerca da sempre: perchè mi accade questo? Dov'è la logica in tutto questo? Così ci ritroviamo catapultati in un mondo affascinante e mistico, seguiamo Aurora in un percorso alla ricerca di se stessa che la porterà nelle viscere del mondo Inca. Grazie alla profonda conoscenza dell'autore, questo libro racconta le cerimonie e le divinità Inca con una precisione magistrale, diventando così una lettura sì romanzata ma anche istruttiva che apre le porte su mondi e religioni poco conosciute.

Hernàn Huarache Mamani è sacerdote e curandero, ultimo erede di un'antica generazione di curanderos andini. È un indio quechua nato in un villaggio della Cordigliera delle Ande. Insegna lingua quechua all’Università di Arequipa e da anni lavora al progetto di rivalutazione e divulgazione del patrimonio culturale del suo paese, un immenso patrimonio distrutto che Mamani ha cercato di riportare alla luce, raccoglieno testimonianze, usi e pratiche dimenticate. Allievo di un maestro depositario di remoti segreti con cui ha vissuto su una montagna sacra, lontano dal mondo, è venuto a conoscenza di saperi magici, medici e religiosi dell’antico popolo inca. Dal 1996, per indicazione del suo maestro vive parte dell’anno in Europa per diffondere e insegnare la sua esperienza spirituale.

Durata della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: una tazza di tè
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Voto: 8

lunedì 27 giugno 2011

Intervista: Laurie Viera Rigler (Shopping con Jane Austen)


Finalmente ecco pubblicata l'intervista alla scrittrice di Shopping con jane Austen edito dalla Sperling & Kupfer del quale già in passato è stata fatta la recensione.

Ciao Laurie,
grazie mille per la tua disponibilità nell’avermi concesso questa intervista e nell’avermi dato la possibilità di leggere il tuo libro. È difficile trovare autori tanto disponibili come te.
Prima di tutto, inizio col dirti che sono una grandissima fan di Jane Austen e penso che lo sia anche tu e proprio per questo è stato piacevolissimo leggere il tuo libro. Mi è piaciuto molto e nonostante siano stati scritti tanti libri riguardo Jane Austen e i suoi romanzi penso che il tuo libro sia davvero originale e divertente da leggere.


Ciao Kait e prima di tutto grazie mille a te per avermi invitata per questa intervista e per tutte le interessanti e approfondite domande.

Inizio subito allora con le domande per riuscire a saperne di più:
Quando è nata la tua passione per Jane Austen ed i suoi romanzi?

La mia passione per Jane Austen nacque quando lessi per la prima volta Ragione e sentimento. Lessi subito dopo gli altri romanzi sempre scritti da lei e li rilessi tutti una seconda volta dopo ancora. Amo che ci sia tanto da ricercare nei suoi libri e cose sempre da scoprire che ti fanno rimanere sempre affascinata. La Austen è un’appassionata dei comportamenti umani, quelli buoni e quelli cattivi, esaminandoli con il più delizioso senso dell’humor. Oltre alla commedia, ci trovi drammi, romanticismo e suspense, cos’altro potrei chiedere di più?

Essendo anche tu una grande fan di Jane Austen, mi è d’obbligo chiederti quale dei suoi romanzi è il tuo preferito e perché?

Persuasione adesso è il mio preferito. Tutto è incentrato sulle seconde possibilità e al non arrendersi mai ai desideri del cuore e trovo questi temi molto affascinanti. Inoltre tratta di come a volte il crescere e l’affrontare diverse difficoltà possa portare poi ad una relazione solida e duratura. Ed infine ma non per ultimo, Persuasione contiene la più romantica lettera d’amore mai scritta: ("Tell me not that I am too late, that such precious feelings are gone for ever.") Rischio di commuovermi ogni volta che la leggo.

Come è nata la storia del tuo libro, è stato casuale o era una trama che avevi ben chiara nella tua mente da tempo?

La prima scena del romanzo semplicemente mi è apparsa nella mente, non stavo pensandoci affatto. Stavo facendo qualcosa in cucina quel giorno, forse lavando i piatti oppure qualche altro servizio quotidiano e la prima scena di Shopping con jane Austen mi è apparsa nella testa. Ho visto Courtney Stone, una ragazza del ventunesimo secolo fan di Jane Austen, risvegliarsi in una tipica camera da letto dell’Inghilterra del 1813 nel corpo di un’altra donna. Non riuscivo a smettere di pensarci e così poi iniziai a scrivere tutto.

I personaggi del romanzo ma specialmente i protagonisti, sono stati ispirati da qualche personaggio dei romanzi di Jane Austen?

Quello che ha ispirato il libro è la mia devozione per Jane Austen. Come Courtney io ho letto e riletto tutti i suoi romanzi e visto tutti gli adattamenti fatti per il piccolo e il grande schermo. Quello che ha ispirato il libro è stata la fantasia, il desiderio di fuggire nel mondo dei miei romanzi preferiti ed anche il “stai attento a quello che desideri”. Questo è come è nato il tutto. Un libro che tratta di Jane Austen e il mio omaggio alla mia autrice preferita. Ci sono allusioni alla Austen lungo tutto il romanzo, dalle situazioni dove la mia eroina trova sé stessa ai vari tipi di personaggi. Alcune di queste allusioni vengono riconosciute dalla mia eroina, altre no.
I lettori che hanno letto i romanzi di Jane Austen possono accorgersi di queste illusioni, ma non è necessario aver letto un romanzo di Jane Austen o aver visto un film tratto da questi per riuscire a capire il mio libro. Ho scritto Shopping con Jane Austen ed In viaggio con Jane Austen per tutti, per persone che hanno letto la Austen, che hanno visto i suoi film e per quelli che non hanno né letto o visto qualcosa di corrispondente e che vogliono semplicemente godersi la lettura di una storia simpatica ed inaspettata.

Il suo romanzo è ambientato in tempi molti lontani, quando le cose erano completamente diverse dai giorni nostri. Le sarebbe mai piaicuto poter vivere a quei tempi? Si sarebbe comportata come Courtney, la protagonista del suo romanzo?

Io sono solita fantasticare molto sul modo di vivere a quei tempi, ma devo dirti che scrivere Shopping con Jane Austen mi ha un po’curato da questa mia abitudine. Mi piacerebbe molto fare un viaggio in quell’epoca ma mi piacerebbe avere un biglietto in cui sia incluso anche il ritorno. Non riuscirei a rinunciare a tutti i privilegi ed alla libertà, senza parlare della convenienza del sistema idraulico, che può offrire l’essere una donna del ventunesimo secolo.

Molte cose dai tempi della Austen ad oggi sono cambiate, quali pensi siano le migliori e le peggiori? Ti piacerebbe che qualcosa di quei tempi ancora esistesse nel nostro secolo?

La cose migliori del mondo di Jane Austen (supponendo che tu sia una donna single di una certa classe sociale): libertà da tutto il peso delle informazioni del mondo moderno. Uomini che non solo abbiano maniere da gentiluomini ma che possano vestirsi come Mr. Darcy. L’abitudine di acquisire talenti come la danza, la pittura e la capacità di parlare diverse lingue straniere. La pace di vita per lungo tempo. L’alta considerazione della conversazione faccia a faccia e delle lunghe corrispondenze scritte. Balli organizzati in maestosi palazzi. Vacanze a Bath. Shopping e teatro a Londra. Passeggiate in campagna. Un assai chiaro codice di comportamento tra donne ed uomini single. Il non dover lavare i piatti, rifare i letti o addirittura vestirsi da soli.
Tutte queste sono le cose che vorrei anche ai giorni nostri, con l’aggiunta di poter continuare ad utilizzare il mio portatile e di poter fare una doccia tutti i giorni. Praticamente vorrei tutti quelli che sono gli aspetti positivi della vita dell’epoca senza però rinunciare alle libertà e comodità dei giorni nostri. Non sarebbe bello se fosse possibile?
La cose negative del mondo di Jane Austen (se sei una donna sempre di una certa classe): il non avere prospettiva di carriera se non quella di diventare moglie, madre o una zia zitella. Non poter guadagnarsi i propri soldi senza diventare una governante o una dama di compagnia. L’impossibilità di viaggiare da sole o vivere da sole. Primitive e bizzarre pratiche mediche. Condizioni antigieniche ed antisanitarie. Un sistema di giustizia draconiano che prevede anche l’esecuzione pubblica. Essere sempre dipendenti finanziariamente sia dai tuoi parenti che da tuo marito se sei sposata e se qualcosa non dovesse funzionare nel matrimonio non poter avere la possibilità di divorziare.

Potresti dirmi una cosa che davvero ami del libri che hai scritto ed un’altra, qualora ci fosse, che avresti voluto cambiare una volta che il libro è stato pubblicato?

Sono stata davvero soddisfatta del libro finito. Una delle mie scene preferite è quando Courtney segue a Londra Jane Austen come farebbe ai giorni nostri un fan sfegatato di una celebrità. Probabilmente perché se avessi avuto l’occasione di incontrare Miss Austen sarei stata affascinata ed incredula, ma la cosa principale è che quasi sicuramente avrei detto qualcosa di davvero stupido.

Di questo libro c’è un continuo con un altro romanzo, che presto verrà recensito anche questo sul nostro blog, ma pensi di voler continuare a scrivere ancora riguardo a questa trama?

Il secondo libro In viaggio con Jane Austen è l’altro lato della storia. Una donna del diciannovesimo secolo che si ritrova nel corpo di Courtney e nella sua vita in una Los Angeles del ventunesimo secolo.

Grazie mille per l’intervista spero di poterle riparlare presto.

Grazie mille a te Sabrina, è stato un piacere.

Ringrazie nuovamente Laurie Viera Rigler per la sua disponibilità e colgo l'occasione per annunciare che tra qualche giorno verrà pubblicata la recensione del secondo libro della Rigler ovvero In viaggio con Jane Austen quindi restate connessi!


XXX,
Kait

L'ultimo drago

Vi presentiamo L'ultimo drago, il primo libro di una trilogia fantasy che vi conquisterà...


L'ultimo drago
di Jasper Fforde

Prezzo di copertina: 17,00 €
Formato: cartonato con sovraccoperta
Editore: Mondadori
Data di uscita: 07/06/2011
Lingua: Italiano
Titolo originale: The Last Dragonslayer
Lingua originale: Inglese
Pagine: 264
Traduttore: Angela Ragusa
Generi: Ragazzi, Fantasy

Tempi duri per i maghi. Gli incantesimi ormai servono solo a riparare impianti idraulici, i tappeti volanti a consegnare pizze a domicilio e la burocrazia ostacola quel che rimane di un'antica e venerata professione.
Ma la vita di Jennifer, che gestisce un'agenzia di maghi, cambia all'improvviso quando si imbatte in una fosca profezia: lei è l'ultimo ammazzadraghi, e a breve ucciderà Maltcassion, l'ultimo drago.
Fatto inspiegabile, perché a nessuno risulta che Maltcassion abbia oltrepassato il confine delle Terre di Drago, unica condizione perché lo sterminatore sia autorizzato a eliminarlo. In seguito a un antichissimo patto, infatti, ai draghi è stata assegnata una riserva protetta, a condizione di non mangiare più gli umani e il loro bestiame.
Tutti insistono perché Jennifer compia il proprio destino, ma l'incontro con la vittima predestinata avrà esiti imprevedibili...

Jasper Fforde (Londra, 1961) per diciannove anni ha lavorato nel cinema come cameraman. Il suo primo romanzo, Il caso Jane Eyre, è stato un best seller internazionale. I successivi Persi in un buon libro, Il pozzo delle trame perdute, C'è del marcio, pubblicati in Italia da Marcos y Marcos, l'hanno consacrato come autore di culto. Vive con Mari tra le colline del Galles, che spesso sorvolano a bordo del loro aereo De Havilland del 1937. Per partecipare a reading e presentazioni in giro per il mondo, invece, salgono su normali aerei di linea. Per sapere tutto su di lui, visita il sito www.jasperfforde.com.

Volete leggere questo fantasy? Diventate follower del blog e lasciate un commento a questo post ricordandovi di scrivere la vostra mail entro l'8 luglio!

Bye,
Becky

Recensione: L'inverno si era sbagliato

di Louisa Young

Prezzo di copertina: € 18,60
Formato: Rilegato
Editore: Garzanti Libri
Data di uscita: 26/05/2011
Lingua: Italiano
Titolo originale: My Dear I Wanted to Tell You
Lingua originale: Inglese
Pagine: 352
Traduttore: R. Scarabelli
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzo storico

Tre donne coraggiose e determinate.
Perché il buio non spegne ogni cuore.
Perché la guerra non uccide la speranza.

Inghilterra, 1915. Come ogni mattina, Julia compie i rituali dell'attesa: lucida la casa alla perfezione, indossa l'abito più elegante che possiede e si acconcia i capelli, accorda il violoncello e poi si siede alla finestra. E aspetta.
Aspetta che la promessa venga mantenuta, che suo marito Peter torni dal fronte.
Anche Nadine aspetta, ripensando come ogni giorno a quell'amore tenero e spensierato sbocciato a Londra, sotto la neve d'inverno.
Quello che nutre per Riley è un amore impossibile, contrastato aspramente dai genitori di Nadine. Ed è proprio per conquistarli che Riley è partito per il fronte, per quella guerra lampo che, dicevano tutti, sarebbe durata soltanto un inverno.
Ma l'inverno si era sbagliato.
Rose non ha tempo di aspettare.
Infermiera in prima linea nel conflitto, ha visto troppi uomini feriti nel corpo quanto nell'anima aspettare soltanto una cosa, la morte.
E c'è un filo sottile, fragile e capriccioso, fatto di messaggi dalla trincea, che Rose ha visto troppe volte spezzarsi.
Julia, Nadine e Rose sanno che quella maledetta guerra è una lunga attesa, ma unite dalla medesima determinazione e dall'imprevedibilità del destino scopriranno che quest'attesa può essere interrotta solo in un modo: con il coraggio dei loro cuori.

Louisa Young, londinese, discende da una famiglia di scrittori, scultori e poeti. Giornalista, scrive regolarmente per il «Guardian». Il suo primo romanzo Baby Love è stato candidato all'Orange Prize.

“Aspettò fuori, in Bayswater Road, davanti alla casa di sir James Barrie. Era dentro, nel bagliore del camino dietro le tende? Lui e i suoi ragazzi che non sarebbero mai diventati grandi? Un’immagine gli passò davanti: ragazzi che aveva visto e che non sarebbero mai diventati grandi, che volavano, cadevano sul filo spinato, a pezzi...”

La grande tragedia della Grande Guerra, la piaga che ha profondamente cambiato la storia mondiale di inizio ‘900, non è mai stata raccontata con così tanta grazia e delicatezza.
L’inverno si era sbagliato è un romanzo toccante, che arriva al cuore, e che umanizza una triste vicenda che spesso nei libri di storia viene presentata come mero elenco di battaglie vinte o perse.
In questi casi però non ci sono vincitori né vinti, ma solamente uomini, donne e bambini le cui vite sono straziate dal dolore e dalla perdita, ma che alla fine dei giochi riescono ancora ad avere speranza in una vita migliore.
Il titolo originale dell’opera è My dear, I wanted to tell you - carissima, volevo dirti..., frase iniziale di quelle cartoline pre-stampate che venivano offerte ai soldati, molti dei quali illetterati a quell’epoca, per poter mandare notizie a casa.
Ed è proprio una di queste lettere che Riley manda a Nadine, la sua amata, che ha abbandonato per partire per la guerra, con la volontà di dimenticarla per via della differenza di classe, ma allo stesso tempo per provare di essere uomo degno di lei.
Tanto sarebbe stato una guerra breve, che non sarebbe durata più di un inverno. Ma l’inverno si era sbagliato, perché tanti inglesi come Riley vennero spediti al fronte nelle Fiandre, a combattere in quelle “terre sommerse” che sarebbero stato il luogo del non ritorno per molti di loro.
In queste trincee soffocanti e senza speranza si trova anche il capitano Peter Locke, ben presto buon amico di Riley, anche lui con una persona amata a casa, la sua neo - sposa Julia. Quest’ultima è ben diversa dalla combattiva Nadine, che si è arruolata come infermiera volontaria in un ospedale, curando tutti i giovani soldati come se fossero Riley. Infatti Julia è una donna fragile, ossessionata in modo morboso dalla sua bellezza, e dalla volontà di farsi trovare bella e perfetta dal suo uomo al momento del suo ritorno.
Ma la guerra sembra non finire mai, e continua a lasciare dietro di sé uno strascico di morte e feriti gravi; ed è proprio di questi ultimi che si occupa Rose, una giovane donna il cui compito è quello di accudire i soldati menomati che vengono sottoposti alle prime operazioni chirurgiche dei tempi nell’ospedale di Sidcup.
Tra questi Rose trova Riley, al quale un’esplosione non ha deturpato solo la bellezza acerba, ma ha tolto anche la voglia di vivere.
Solo il tempo, il coraggio e la speranza e riusciranno a vincere la sua repulsione per se stesso e a convincerlo dell’amore sincero di Nadine, capace di superare con esso il trauma del suo volto sfigurato.
Finale più amaro per la coppia Peter – Julia: il capitano Locke è quello che è stato più profondamente segnato dalla guerra, un uomo che cerca nell’alcol un momento di pace dai ricordi troppo penosi dei suoi soldati morti, mentre Julia, sottopostasi a molteplici operazioni chirurgiche, finirà, ironia della sorte, per rimanere lei stessa deturpata.
Un romanzo veramente struggente e potente nel racconto delle emozioni, senza mai cadere nel patetico; l’autrice ci ha saputo donare un quadro della guerra molto dettagliato, dalle trincee, agli ospedali, dalle associazioni di volontari alla vita delle persone che rimangono, e che spesso non riescono a comprendere chi ha vissuto un sulla propria pelle l’incubo inimmaginabile della guerra.
La bravura dell’autrice sta nell’aver saputo intrecciare le storie di Rose, Julia e Nadine, tre donne dalle personalità contrastanti, in un'unica grande storia in cui l’importanza della solidarietà, priva di ogni tipo di compassione, è cruciale.

Durata della lettura: 10 giorni
Bevanda consigliata: tè al bergamotto
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Voto: 8 e mezzo

Recensione: Dream

di Dorotea De Spirito

Prezzo di copertina: € 17,00
Pagine: 280
Lingua: Italiano
Titolo originale: Dream
Lingua originale: Italiano
Editore: Mondadori
Generi: young adult, urban fantasy, romance

È possibile innamorarsi di un ragazzo conosciuto in sogno? Esperia pensa di sì, perché sta succedendo proprio a lei.
Diciotto anni, una vita normale tra la scuola e gli amici e, improvvisamente, il colpo di fulmine. Lui si chiama William Holden, l'ha incontrato in un suo sogno e da allora non riesce più a toglierselo dalla testa. Un amore davvero impossibile, perché nella vita reale William è una pop star londinese: come dire, quanto di più lontano dalla vita di Esperia. E il loro amore svanisce con l'alba, ogni mattina.

Sai quel luogo? quello tra il sonno e la veglia, in cui ricordi ancora cosa stavi sognando. Quello è il posto dove ti aspetterò e ti amerò per sempre.
James Matthew Barrie, Peter Pan

Soffice e leggero come una nuvola evanescente questo libro racconta una storia d'amore impalpabile fatta di sogni e di stelle. Esperia è all'ultimo anno delle superiori e sta per affrontare l'esame di maturità, è una ragazza studiosa che ama sognare ed è proprio in uno dei suoi sogni che incontrerà l'amore. Un amore che sembra talmente reale da aver un nome e un cognome: William Holden, un famoso cantante britannico. Ma come si può sognare e vivere delle emozioni reali che rimangono come segni indelebili sulla pelle e nel cuore? Esperia non sa darsi una risposta, continua a ripetersi che sono solo sogni. Ma non tutto è così come sembra. Dorotea racconta una storia dolce e romantica, che richiama miti immortali come Ovidio ed Euridice, con uno stile giovane e fresco. Un libro che sembra davvero un sogno e che sa parlare direttamente al cuore delle più romantiche, perchè i sogni alle volte diventano realtà. Una favola moderna con un pizzico di magia e di musica pop.

Durata della lettura: una notte
Bevanda consigliata: Coca-Cola
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Voto: 7

venerdì 24 giugno 2011

Recensione: Sangue nero

di Stuart MacBride

Listino: € 14,90
Editore: Newton Compton
Data di uscita: 31/03/2011
Pagine: 432, brossura
Lingua: Italiano
Titolo originale: Dark Blood
Lingua originale: Inglese
Traduttore: A. Spirito
Genere: Narrativa straniera, Thriller

Richard Knox ha pagato per le sue colpe. In passato si è macchiato di terribili crimini, ma ha trascorso gli ultimi dieci anni in prigione e oggi è un uomo pentito. Ha ritrovato la fede in Dio e vuole lasciarsi tutto alle spalle per ricominciare una nuova vita lontano da Newcastle. O almeno così dice. Il sergente Logan McRae invece non ne è convinto, ma soprattutto non è affatto contento che Knox abbia scelto di trasferirsi proprio ad Aberdeen, perché toccherà a lui e al suo capo, la burbera e prepotente commissario Steel, proteggere l’ex detenuto dalla rabbia dei cittadini spaventati. In più, Logan farà parte del team di supporto per aiutare Knox a reinserirsi nella società, e ciò significa che dovrà lavorare a fianco dell’arrogante vicequestore Danby della Northumbria Police, incaricato della supervisione. Ma le cose sono destinate a complicarsi ulteriormente, fino a sfociare nel sangue. Mentre altri crimini efferati insanguinano le strade innevate della gelida Aberdeen, e il sergente McRae rischia di perdere il posto e il sostegno paziente della sua bella compagna, qualcun altro arriva in città da Newcastle, qualcuno che conosce molto bene Richard Knox e vuole riscuotere i suoi crediti.

Stuart MacBride, dopo aver svolto decine di lavori diversi (da addetto alle pulizie a sviluppatore di applicazioni per l’industria del petrolio), è diventato uno scrittore di successo. La Newton Compton ha pubblicato i suoi thriller Il collezionista di bambini (premio Barry come miglior romanzo d’esordio), Il cacciatore di ossa, La porta dell’inferno, La casa delle anime morte e Il collezionista di occhi con protagonista il sergente Logan McRae. Stuart ha ricevuto nel 2007 il prestigioso premio CWA Dagger in the Library, per l’insieme delle sue opere, e nel 2008 il premio ITV Crime Thriller come rivelazione dell’anno. Vive nel nord-est della Scozia e il suo sito internet è www.stuartmacbride.com.

Come molte di voi avranno notato, in questo coloratissimo blog vengono trattate le tematiche più disparate, così come viene, secondo il mio modesto parere, offerto alle lettrici un ventaglio variegato di generi letterari tali da far girare letteralmente la testa.
E’ quindi con un pizzico di emozione che vi presento questo thriller mozzafiato proveniente direttamente dalla piovosa Scozia: Sangue nero.
Si tratta dell’ultima fatica letteraria di Stuart Macbride, autore ormai inneggiato dagli amanti del genere per capolavori come Il collezionista di bambini o Il cacciatore di ossa.
La narrazione è incentrata sull’arrivo ad Aberdeen del pericolosissimo Richard Konx, condannato per stupro e violenza ai danni di un pensionato di New Castle. Ovviamente l’arrivo di questo criminale provoca lo sdegno e la rabbia della popolazione locale, certo non felice di dover ospitare un pericolo pubblico, sebbene agli arresti domiciliari e costantemente tenuto sotto sorveglianza.
L’arduo compito di tenere sotto controllo Knox è stato affidato al vicequestore Dandy, di cui il sergente Mc Rae, uomo dalle mille incongruenze, dedito all’alcool e invischiato in un pericoloso giro di corruzione con criminali locali, non ha una grande considerazione.
Di contorno alla vicenda ci sono la fidanzata punk di Mc Rae, con cui la relazione sembra prendere una brutta piega, due suoi superiore che se lo contendono continuamente, un cantiere in cui avvengono misteriosi omicidi e sparizioni, e un gruppo di stralunati criminali sulle tracce di Konx, con tutta l’intenzione di riscattare un’enorme fortuna…
Sangue nero è un libro in cui l’autore si esprime senza mezzi termini, andando all’osso della vicenda, che tra l’altro prende spunto da un reale fatto di cronaca, senza fronzoli.
Il linguaggio è particolarmente crudo, le azioni più sanguinarie sono descritte con lucida razionalità, quasi scientifica; ma non aspettatevi un romanzo alla CSI: qui ci sono in ballo storie ed emozioni forti, e i pensieri del serial killer sono descritti in maniera così realistica da fare paura.

Durata della lettura: 10 giorni
Bevanda consigliata: Tennent's Super
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Voto: 7

Recensione: Soulless

Un'avventura di Alexia Tarabotti
di Gail Carriger

Prezzo di copertina: € 17,90
Formato: Brossura
Pagine: 321
Lingua: Italiano
Titolo originale: Soulless
Lingua originale: Inglese
Editore: Dalai editore
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttore: T. Lamberti
Generi: historical urban fantasy, steampunk, gothic e paranormal romance

Un romanzo di vampiri, lupi mannari e parasole.

Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e licantropi hanno imparato a convivere, ma questo non rende più facile la vita alla giovane Alexia Tarabotti. Infatti non ha un’anima (un bello svantaggio per una zitella in cerca di marito); suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredisce e lei lo uccide con il suo inseparabile parasole, le cose sembrano precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma c’è dell’altro: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ritenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’invulnerabilità ai poteri soprannaturali derivante dalla sua condizione di soulless, cioè di senz’anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Fondendo letteratura vittoriana, gotica e steampunk, Gail Carriger ha dato vita a un romanzo sempre in bilico tra ironia e suspense, ambientato in una Londra che non è mai stata così divertente e dove, nonostante tutto, è immancabile l’appuntamento per il tè delle cinque.

Innanzitutto ringrazio il Blog Candy e la Dalai editore che mi hanno permesso di partecipare a un fantastico Giveaway e di vincere questo libro che bramavo da molto tempo. La trama originale così come l'ambientazione vittoriana mi hanno subito incuriosita e devo ammettere che le mie aspettative erano ben riposte. Alexia Tarabotti è una giovane zitella inglese che vive in un'epoca caratterizzata da corsetti e parasole, ma anche da scoperte innovative come i dirigibili, dove i vampiri, i lupi mannari e i fantasmi sono ben inseriti all'interno della società sin dai tempi di re Enrico. Ben lontana dall'essere come le sue sorellastre un pò frivole, Alexia vive la sua condizione di "zitella" nel migliore dei modi: slegata da qualsiasi obbligo sociale, è libera di leggere qualsiasi testo e di intrattenersi con personaggi alquanto eccentrici, soprattutto non facilmente impressionabili dalla sua enorme conoscenza e curiosità, con cui può discorrere amabilmente di tutto.
Ma la cosa che più la contraddistingue, oltre alla pelle olivastra e alle forme precoci tipicamente italiane, è la sua mancanza di anima: come suo padre, anche lei è una preternaturale nata semplicemente senza anima. Questa "mancanza" le permette di essere totalmente immune ai poteri dei soprannaturali. Alexia non ha mai subìto questa sua condizione, anzi grazie ad essa è riuscita a crescere in maniera più pragmatica e analitica. Le avventure di Miss Tarabotti narrate in questo libro la vedono protagonista di una serie di sparizioni di vampiri e di lupi mannari erranti di cui lei però non è responsabile direttamente. Insieme al un lupo mannaro Alfa a capo del Prin, Lord Maccon, si ritroverà catapultata in un intrigo internazionale e in diverse "situazioni" piuttosto scandalose per una zitella rispettabile di ventisei anni. Lasciatevi incantare da questa Londra vittoriana e da Miss Alexia Tarabotti. Un libro che sa stupire con una storia fresca e fuori da ogni schema, che richiama al suo interno diversi stili come il gotico o lo steampunk senza mai ricalcare troppo la mano. Gail Carriger ha creato un mondo originale e un'eroina che sa come mettere "in riga" chiunque la giudichi. Consiglio vivamente questo libro unico nel suo genere.

The Parasol Protectorate books



1. Soulless, 2009
2. Changeless, 2010
3. Blameless, 2010
4. Heartless, previsto, in America, per luglio 2011
5. Timeless, previsto, in America, per marzo 2012, libro finale

Gail Carriger ha esordito con Soulless, primo romanzo con protagonista Alexia Tarabotti, inserito da «Publishers Weekly» nella lista dei migliori libri del 2009. Un successo consolidato dal secondo e dal terzo volume della serie, Changeless e Blameless, di prossima pubblicazione per Dalai editore. Il suo sito ufficiale è www.gailcarriger.com.

Durata della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata: una tazza di tè
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Voto: 8 e mezzo

mercoledì 15 giugno 2011

Insatiable - Vampiri a Manhattan

Meg Cabot

Prezzo di copertina: € 11,00
Formato: Brossura
Pagine: 393
Lingua: Italiano
Titolo originale: Insatiable
Lingua originale: Inglese
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttore: C. Pradella
Generi: urban fantasy, paranormal romance

Una newyorchese tra i vampiri...
Stufi dei soliti vampiri? Quelli di Meg Cabot sono i più divertenti, sexy e adrenalinici che abbiate mai incontrato. ecco cosa succede quando bridget Jones incontra twilight. Meena abita a Park Avenue e scrive per la seconda serie tv più famosa d’America, ma non tutto è rose e fiori. Il suo appartamento è un buco, la promozione tanto attesa non è arrivata e, infine, i produttori vogliono farle introdurre nella fiction uno stupido vampiro. Quando riceve l’invito a un party in onore di un principe rumeno in visita in città, Meena accetta perché ha bisogno di distrarsi. Neanche a dirlo, tra lei e il principe bello e tenebroso è passione immediata. Peccato che lui sia un vampiro, che sia a New York per regolare i conti con un gruppo di suoi simili malvagi e che abbia alle costole un pericoloso cacciatore di vampiri al soldo del Vaticano. Meena, ovviamente, finirà proprio nel mezzo di questa guerra: scordatevi però la bella indifesa in balia degli eventi; la nostra eroina dispone di risorse insospettabili che lasceranno a bocca aperta perfino il Principe delle Tenebre.

Meena Harper è una ragazza newyorkese che non crede nei vampiri, creature ridicole, secondo lei, che la televisione e i libri continuano a proporre per compiacere le ragazzine. Come si può amare una persona morta? E perchè ora nella serie televisiva di cui lei cura i dialoghi deve essere per forza inserita l'ennesima storia strappalacrime tra un vampiro e una ragazzina adolescente? Il mondo sembra davvero avercela con lei! E’ circondata da mostri dai denti lunghi che esistono solo nei libri! Lei sa bene cosa vuol dire essere una persona al di fuori degli schemi con dei “doni” speciali: sin da piccola infatti può prevedere la morte delle persone. Questa sua particolarità le ha sempre causato guai ed imprevisti, soprattutto quando si trattava di conoscere nuove persone e all'improvviso si ritrovava costretta a “salvare” la vita di uno sconosciuto, venendo additata come “quella stramba”. Ma la sua vita è bella così: ha un lavoro soddisfacente, vampiri e promozione a parte, vive in una casa carina con un cane coccoloso dal nome Jack Bauer (eroe del telefilm 24) e con il fratello Jon. Tutto questo però sta per cambiare perché presto si ritroverà presto faccia a faccia con il principe delle tenebre in persona, il figlio di Dracula, Lucien Antoniescu, arrivato a New York per risolvere strani casi di omicidi per dissanguamento. Quindi i vampiri esistono davvero? Queste sono le premesse del libro che è una rivisitazione in chiave moderna e gotica del più famoso "Dracula" di Bram Stoker. Molte sono le similitudini con il libro di quest'ultimo e molte di esse sono intenzionali come, per esempio, la somiglianza tra i nomi delle protagoniste Meena Harper e Mina Harker. Meg Cabot però ha reso la nostra eroina spiritosa e frizzante, spesso durante la lettura mi sono ritrovata a sorridere per le sue battute e per il sarcasmo insito nella narrazione. Un bel libro spumeggiante e divertente, dove i vampiri non sono dei principi azzurri ma dei veri principi delle tenebre cattivi e spietati. Lo consiglio vivamente soprattutto a chi, come me, non ha mai letto nulla di questa autrice e non vuole attendere oltre.

Meg Cabot è autrice di oltre venticinque romanzi che hanno venduto cinque milioni di copie in tutto il mondo. Rizzoli ha pubblicato, tra gli altri, The Princess Diaries (che ha ispirato il film Pretty Princess con Anne Hathaway). Per Fazi è uscito il suo racconto La figlia dell’ammazzavampiri.
Questo è il primo volume di una serie dedicata a Meena Harper.

Durata della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata: succo all'arancia rossa
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Voto: 8

martedì 7 giugno 2011

Speciale: I Pilastri di Camelot

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Segreti sepolti da secoli, assassini feroci, amori passionali e il più grande complotto mai ordito contro la grande regina Elisabetta.


Stregoneria, intrighi di corte e antiche leggende. Tutto il fascino dell’inghilterra elisabettiana in un thriller mozzafiato.

di Phil Rickman
Prezzo di copertina: € 14,90
Formato: Rilegato
Pagine: 416
Lingua: Italiano
Titolo originale: The Bones of Avalon
Lingua originale: Inglese
Editore: Newton Compton Editori
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttore: L. Rodinò e M. Ricci
Generi: thriller storico

Londra, 1560. Elisabetta Tudor è sul trono da un anno. John Dee è il giovane matematico e astrologo di corte ed è anche il consigliere più fidato della regina. Molti però sostengono che pratichi le arti occulte e tramano per spodestarlo e allontanarlo da lei. Elisabetta, spaventata dal clima di intrighi e sospetti che minano la stabilità del suo regno e terrorizzata da alcune strane profezie, decide che c’è solo un modo per consolidare il suo potere: riaffermare la nobile discendenza dei Tudor, cioè ritrovare i resti di Re Artù, che la leggenda vorrebbe sepolti nell’abbazia di Glastonbury, la mitica Avalon. Così incarica John Dee di recarsi sul posto e cominciare le ricerche. Ma al suo arrivo nella tetra cittadina di campagna, l’uomo scoprirà che l’abate è stato assassinato e che un terribile segreto si nasconde tra le mura dell’antica abbazia… A lungo frainteso, condannato come uno stregone, John Dee è un eroe dimenticato dell’Inghilterra elisabettiana. Un uomo troppo grande per la sua epoca.

La giovane Elisabetta è la regina di un paese profondamente lacerato dalle persecuzioni religiose messe in atto durante gli anni oscuri e sanguinosi del regno della sorellastra Maria. In quanto donna e protestante ha molti nemici all'interno della corte e dei paesi confinanti, soprattutto dalla Francia che vorrebbe Maria Stuarda sul trono dell'Inghilterra. Il potere è instabile e iniziano a girare pamphlet contenenti profezie di morte sulla regina. Elisabetta decide così di cercare le antiche spoglie di Re Artù, da cui i Tudor discenderebbero per linea diretta, questo non solo la salverebbe da morte certa ma la aiuterebbe a consolidare definitivamente il suo potere. Inizia così per John Dee, narratore in prima persona, e Robert Dudley, suo amico e vecchio allievo, un viaggio a Glastonbury alla ricerca delle ossa del Re più famoso della Britannia in nome della regina. Molti misteri e omicidi irrisolti accompagneranno il buon John Dee, mago e astrologo di corte, in questa tortuosa ricerca che lo porterà a scoprire un nuovo mondo nascosto dalle nebbie di Avalon. E' un libro molto intrigante e avventuroso, nonostante la prima parte risulti un pò troppo confusionaria a causa di repentini passaggi dal presente al passato. Per chi, come me, è amante dei thriller e dei misteri questa è una storia da non perdere. Misticismo e soprannaturale fanno da cornice ad eventi sinistri e macabri che vi terranno tutti con il fiato sospeso sino alla risoluzione del mistero sulla antica Avalon.


Cosa ne pensate di questo libro? Tenetevi pronti perché abbiamo una copia in più che potrebbe diventare di uno di voi! Diventate follower del blog e lasciare un commento a questo post ricordandovi di scrivere la vostra mail entro il 30 giugno...

«Una storia avvincente, un assassinio feroce, negromanzia, stregoneria… Tutto questo e molto altro in un solo grande libro.»
The Guardian

«Uno straordinario viaggio nel XVI secolo.»
Spectator

«Rickman è uno scrittore geniale, insuperabile creatore di atmosfere.»
The Times

«Non celebriamo a sufficienza i nostri scrittori, è tempo di celebrare Phil Rickman.»
Daily Mail

Durata della lettura: sei giorni
Bevanda consigliata: tè al bergamotto
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Voto: 7

domenica 5 giugno 2011

Recensione: La modista

di Andrea Vitali

Editore: Garzanti Libri
Pagine: 388
Formato: Tascabile
Prezzo: € 12,00
Lingua: Italiano
Anno di pubblicazione: 2011
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi italiani contemporanei

Nella notte hanno tentato un furto in comune, ma la guardia Firmato Bicicli non ha visto nulla. Invece, quando al gruppetto dei curiosi accorsi davanti al municipio s'avvicina Anna Montani, il maresciallo Accadi la vede, eccome: un vestito di cotonina leggera e lì sotto pienezze e avvallamenti da far venire l'acquolina in bocca.
Da quel giorno Bicicli avrà un solo pensiero: acciuffare i ladri che l'hanno messo in ridicolo e che continuano a colpire indisturbati.
Anche il maresciallo Accadi, da poco comandante della locale stazione dei carabinieri, da quel momento ha un'idea fissa.
Ma intorno alla bella modista e al suo segreto ronzano altri mosconi: per primo Romeo Gargassa, che ha fatto i soldi con il mercato nero durante la guerra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovane Eugenio Pochezza, erede della benestante signora Eutrice nonché corrispondente locale della «Provincia».
La modista è centrato su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sensuale, un po' furba e un po' ingenua.
Intorno al suo frequentatissimo atelier, tra cognac doppi e partite a scala quaranta, si muove e si agita tutto il paese: dal sindaco Balbiani con il segretario comunale Bianchi, giù giù fino al trio di giovinastri composto dal Fès, dal Ciliegia e dal Picchio, passando per l'appuntato Marinara, che deve rimediare alle distrazioni del superiore, e poi le misteriose titolari della farmacia Gerbera e Austera Petracchi, la cuoca di casa Pochezza e sua figlia Ersilia, lo spazzino Oreste e il messo Milico…


Chi, come me, è nato in un piccolo paesino può capirlo: la vita all’interno di un paese non è privata, ma è affare di tutti. Un po’ come un Grande Fratello allargato, una rappresentazione teatrale sotto gli occhi di tutti, con colpi di scena improvvisi, segreti celati e poi svelati, liti ed amori.
Tutto questo si trova nel romanzo di Andrea Vitali, “La modista”, in cui viene raccontata la vita apparentemente tranquilla e monotona di Bellano, vista attraverso gli occhi più o meno attenti di una girandola di personaggi.
Il fulcro della narrazione sono le morbide grazie di Anna Montani, la modista dallo sguardo languido che fa sospirare più di un abitante di sesso maschile: dal Pochezza, giornalista rampante ed erede della sventurata Eutrice, al maresciallo Accadi, che viene sedotto in cambio della promessa di provare la morte del defunto marito della stessa, al Romeo Gargassa, losco individuo che ha fatto fortuna con i suoi traffici clandestini.
Attorno ad essi ruotano le figure che il Vitali indica nel sottotitolo, “un romanzo con guardia e ladri”: Firmato Bicicli, scalcagnato guardiano notturno alla ricerca del trio dei furfanti cittadini, il Fès, il Ciliegia e il Picchio, accusati ufficiosamente di aver tentato un furto al Municipio proprio la notte della sbronza della guardia.
Infine, sullo sfondo ma comunque sempre ben delineati dall’autore, gli altri abitanti, le cui vicende si susseguono tra messe solenni, cognac al bar, gite fuori porta e incontri licenziosi.
Non mancherà un finale agrodolce, ma che stupirà e ci terrà in sospeso fino all’ultima pagina.
Andrea Vitali è uno scrittore raffinato, arguto, capace di un umorismo sottile, leggero ma pregnante. I personaggi, le storie, gli intrecci sono semplici, quasi primordiali, ma rivisitati e rivisti sotto una luce nuova, più fresca e scanzonata, che rende questo romanzo unico nel suo genere.

Durata della lettura: 12 giorni
Bevanda consigliata: Campari Soda
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Voto: 7 e mezzo

Bye,
Becky