Formato: Rilegato
Pagine: 321
Lingua: Italiano
Titolo originale: The Countess
Lingua originale: Inglese
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttore: C. Marseguerra
Generi: narrativa moderna, romanzo storico
Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Murata viva in una stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Bàthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nàdasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sàrvàr è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele.
Erzsébet Báthory è passata alla storia come la più grande serial killer di tutti i tempi colpevole di aver ucciso e torturato almeno 300 giovani ragazze. Gli stessi fratelli Grimm si sono ispirati a questo personaggio per creare l'incantevole strega di Biancaneve che, ossessionata dall'eterna giovinezza, era solita fare il bagno nel sangue delle vergini, così come si dice facesse la stessa contessa sanguinaria. Erzsébet rimase murata viva dentro la torre per ben quattro anni, dopo i quali la contessa si tolse la vita. Dopo la sua morte si sono propagate a macchia d'olio leggende e storie su questa figura oscura e maligna. Con il passare degli anni la Báthory sviluppò un senso sadico senza precedenti e si avvicinò alla magia nera, ne rimangono alcune tracce nelle lettere che la contessa scriveva al marito in guerra aggiornandolo sui nuovi riti magici imparati.
« Ho appreso da Thorko una nuova deliziosa tecnica: prendi una gallina nera e la percuoti a morte con la verga bianca; ne conservi il sangue e ne spalmi un poco sul tuo nemico. Se non hai la possibilità di cospargerlo sul suo corpo, fai in modo di procurarti uno dei suoi capi di vestiario e impregnalo con il sangue. »
In questo libro però non c'è spazio per il sadismo, per le leggende e per la crudeltà di cui questa donna si è macchiata negli anni, Rebecca Johns racconta la vita di Erzsébet sotto forma di epistola al figlio più piccolo Pál. La contessa si racconta senza pudore al figlio: parla della sua adolescenza nel castello dei genitori e della morte prematura del padre che segnò per sempre in maniera nefasta la vita della famiglia. Attraverso i capitoli impariamo a conoscere gli intimi pensieri di una giovane quindicenne che viene mandata presso la famiglia del suo promesso sposo dove si ritrova ad essere un'estrenea senza nessun titolo al pari di una qualsiasi sguattera. Passeranno diversi anni prima che Erzsébet e il conte Ferenc stabiliscano un vero rapporto amoroso, anni duri fatti di solitudine e di rifiuti. Nonostante la sua inestimabile bellezza e la sua infinita cultura i due sposi rimarranno a lungo due estranei uniti solo da un vincolo forzato deciso dai genitori. Questo libro ci permettere di conoscere la donna al di là del mito sanguinario. L'autrice non cerca di riabilitare o scagionare la Báthory ma semplicemente ne descrive i momenti più tristi e i suoi moti d'animo. Non sappiamo come e quando Erzsébet si avvicinò alla magia nera, in questo libro il tema non viene toccato, solo in parte accennato. Ripercorriamo insieme alla contessa tutta la sua vita e le sue scelte che l'hanno portata ad essere, ancora oggi, un personaggio discusso e affascinante, misterioso e crudele.
Madre. Amante. Strega. Assassina.
A volte il male è l'unico modo per difendersi.
«Erzsébet Báthory, figlia della più antica e nobile casata d'Ungheria, non è una strega o una pazza, un'assassina o una criminale. E non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il suo destino.»
«Un romanzo che è più di un'accurata ricostruzione storica. È un'indagine psicologica profonda e veritiera di un'anima oscura, sospesa tra le luci e le ombre della vita. Ne sentiremo parlare a lungo.»
«Library Journal»
«Terribile e seducente. Le atmosfere gotiche sono potenti, intense, e la contessa Báthory è un personaggio impossibile da dimenticare.»
«Publishers Weekly»
«La prospettiva unica di una donna divisa tra l'odio e la passione.»
«Chicago Sun Times»
Durata della lettura: otto giorni
Bevanda consigliata: succo di lampone
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Voto: 7 e mezzo
Questo libro è nella mia wishlist dal giorno in cui è uscito in libreria. Ma non l'avrei comprato finché tu non avessi pubblicato la tua recensione, H.
RispondiEliminaUna figura interessante di cui mi piacerebbe sapere molto di più. Sarebbe fantastico scoprire anche altri libri sulla contessa Báthory...