«Ho teso corde da campanile a campanile, ghirlande da finestra a finestra, catene d’oro da stella a stella... e danzo».
Arthur Rimbaud
Arthur Rimbaud
Vango
di Timothèe de Fombelle
di Timothèe de Fombelle
Prezzo di copertina: € 18,00
Formato: Rilegato
Pagine: 424
Lingua: Italiano
Editore: San Paolo Edizioni
Data uscita 10/02/2011
Generi: Avventura (bambini e ragazzi)
Parigi 1935. Ai piedi della cattedrale di Notre-Dame, quaranta uomini sono in attesa di essere ordinati sacerdoti. Tra questi c’è Vango, diciannove anni, un passato avvolto nel mistero e un futuro altrettanto incerto, perché – un attimo prima che la cerimonia abbia inizio – la polizia fa il suo ingresso nel sagrato della chiesa per arrestarlo. Ma quale crimine ha commesso? Vango non lo sa e scappa arrampicandosi su per la facciata e le torri della cattedrale. La polizia però non è la sola a interessarsi al ragazzo, anche una giovane donna segue con trepidazione la fuga, così come un uomo dall’aspetto losco che apre il fuoco contro di lui. Scampato all’arresto, il ragazzo prova a mettersi in contatto con il suo mentore, padre Jean, e scopre di essere accusato proprio dell’assassinio del sacerdote. Chi è che trama alle spalle di Vango, e chi è Vango in realtà? Cresciuto nelle isole Eolie, dove era misteriosamente arrivato a tre anni insieme alla sua nutrice, “Madamoiselle”, che lo ha amato come un figlio, del suo passato non è dato sapere molto nemmeno a lui. Attorno a Vango ruotano personaggi storici come Hugo Eckener, capitano del Graf Zeppelin, e altri di fantasia come Zefiro, il monaco a capo del convento segreto dell’isola di Alicudi. Poi c’è Ethel, scozzese, ricca, giovane e profondamente innamorata di lui. Per finire ci sono i nemici, terribili, spietati, uno per tutti: Stalin! Proprio lui: il dittatore sovietico in persona.
Come mia abitudine, ho preso in mano questo nuovo libro, Vango, mi sono impressa bene nella mente la copertina, ho chiuso gli occhi e ho cercato di immaginare cosa potessero contenere le 400 pagine che mi aspettavano.
Ho provato a collegare la figura del dirigibile che si libra subito sotto il titolo a quella del ragazzino che corre sui tetti di Parigi, cercando un nesso, svelatomi poi dalla prima pagina su cui campeggiava la scritta “tra cielo e terra”.
Devo dire che questo dualismo, questa contrapposizione tra due elementi così importanti, così forti mi ha subito incuriosita e mi sono immediatamente tuffata nella lettura.
Vango è un libro sicuramente molto ben scritto, adatto non solo ai più piccoli, ma sicuramente anche ai grandi che amano l’avventura: lo stile è ricco di figure retoriche (senza però essere pesante) e di similitudini fantasiose, e il racconto scorre agilmente, nonostante la trama sia abbastanza intricata.
Vango è un ragazzo che viene accusato di un atroce delitto proprio il giorno della sua ordinazione a prete davanti a Notre-Dame. Da quel momento inizia un viaggio alla scoperta del motivo per cui viene inseguito non solo dalla polizia francese, che lo ritiene responsabile dell’omicidio di Padre Jean, suo mentore, ma anche da un uomo misterioso che ha già tentato di ucciderlo.
La narrazione si svolge su due livelli, il presente, ovvero la fuga di Vango, e il passato, a partire dall’arrivo di Vango a Salina, nelle isole Eolie, passando per l’incontro con Ethel, ragazza scozzese innamorata di lui, fino alla decisione di diventare prete.
A fare da sfondo a queste vicende, il ventennio tra le due guerre mondiali, tratteggiato con perizia di particolari, e reso più vivido dall’inserimento di personaggi veramente esistiti, come Hugo Eckener, comandante del mitico Graf Zeppelin, il dirigibile più grande della storia, o addirittura Stalin.
Inoltre, una lunga serie di personaggi di molteplici nazionalità vengono via via introdotti dall’autore, piccole tessere di un puzzle che neanche nell’ultima pagina è possibile ricomporre: se da un lato alcuni misteri vengono risolti, quello più grande – chi è Vango? – rimane insoluto, lasciando presagire un sequel a questo interessante libro.
L’elemento più caratterizzante del racconto è, secondo me, l’amore di Vango per la terra, per la nuda roccia della sua Salina, e allo stesso tempo per il cielo, rappresentato dalle altitudini dei tetti di Parigi e del dirigibile del capitano Eckener. Anche la contrapposizione tra i colori di questi due elementi, il marrone scuro della terra, e l’azzurro chiaro del cielo sembra accompagnare il racconto, fatto di luci ed ombre, sempre in bilico tra verità e mistero.
Una piccola nota negativa: se da un lato la varietà di figure rende sicuramente avvincente la storia, dall’altra avrei preferito forse un numero minore di personaggi secondari: sembra infatti che la caratterizzazione di alcuni di essi sia stata fatta un po’ frettolosamente dal’autore.
Posso comunque concludere con voto più che positivo su questo libro, che consiglio a chi ama il mistero, l’avventura, la storia, ma soprattutto a chi ama ancora sognare.
Durata della lettura: una settimana
Bevanda consigliata: tè alla menta
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Voto: 7 e mezzo
Bye,
Becky
Becky
Complimenti a Donatello, ma soprattutto a Becky... la sua recensione è così ben fatta da avermi coinvolta totalmente nella storia di Vango!
RispondiEliminaUn libro che ci ha stupite, un autore da tenere d'occhio sicuramente. Ringrazio anche io la San Paolo per questa opportunità! Donatello... enjoy it!
Wow che fortuna!!
RispondiEliminagrazie di cuore care!
Ottima recensione Becky davvero intrigante! fortunato Donatello che leggerà questo libro interessantissimo!
RispondiEliminaDavvero molto bella! Sembra anche una storia intrigante, mi ha incuriosito.
RispondiEliminaBravo Donatello, fortunato!