mercoledì 23 marzo 2011

Uno su mille - Cinque famiglie ebraiche durante il fascismo

di Alexander Stille

Formato: Rilegato
Pagine: 430
Lingua: Italiano
Prezzo di copertina: € 28,00
Titolo originale: Benevolence and Betrayal
Lingua originale: Inglese
Editore: Garzanti Libri
Anno di pubblicazione 2011
Traduttore: D. Panzieri
Generi: Ideologie e Teorie politiche, Biografie Diari e Memorie

Cinque famiglie ebraiche in Italia dai primi anni Venti, con la nascita del fascismo, fino alla tragedia dell'Olocausto. Gli Ovazza di Torino, che hanno prosperato sotto Mussolini, mentre il patriarca della famiglia diventava un potente gerarca. I Foa di Torino, con un figlio fervente antifascista e l'altro membro del partito. I Di Veroli di Roma, che hanno lottato disperatamente per sopravvivere nel ghetto. I Teglie di Genova: uno di loro ha collaborato con la chiesa cattolica per salvare centinaia di ebrei. Gli Schoenheit di Ferrara, spediti a Buchenvald e Ravensbruck. La pagina più terrìbile della nostra storia rivive attraverso le vicende di cinque famiglie. Uno straordinario lavoro di ricerca, una grande fedeltà alla storia, la capacità di interpretare gli esseri umani e le loro motivazioni. Un libro per capire.

Da pochi giorni si è celebrato (e si continua a celebrare) il 150° anniversario del’Unità d’Italia. Una festa cara a molti, che è stata molto sentita, e ha posto l’accento sui più grandi avvenimenti degli ultimi 150 anni di storia nostrana.
Una storia che gli italiani stessi hanno creato, ma di cui a volte sono stati vittime; una storia fatta di luci, ma anche di ombre. Queste ultime sono ben rappresentate dalle infauste leggi razziali contro gli ebrei del 1938, che hanno portato alla rovina e purtroppo anche alla morte migliaia di ebrei italiani.
E proprio di cinque di queste famiglie tratta il libro di Alexandre Stille, Uno su mille; il titolo è emblematico, in quanto uno su mille era proprio il rapporto tra il numero di ebrei rispetto alla popolazione italiana (47.000 ebrei su 47 milioni circa di italiani).
L’autore racconta in questo libro, edito per la prima volta nel 1991, le storie di queste cinque famiglie ebree molto distanti tra di loro, con vicende ed epiloghi diversi, ma che ci aiutano a capire la situazione di questo popolo prima e durante la seconda guerra mondiale.
Servendosi di lettere, diari, ma soprattutto della preziosa testimonianza di alcuni superstiti, Stille ha delineato un quadro molto chiaro dei vergognosi eventi che hanno scosso il nostro Paese in più di vent’anni di regime fascista.
L’unicità di questo testo, a mio avviso, è racchiusa nel fatto che l’autore affronta in modo quasi scientifico le varie storie, senza mai incorrere in giudizi personali o in commenti faziosi, con il solo fine di riportare le drammatiche vicende di queste famiglie affinchè queste rimangano impresse in modo indelebile nei cuori dei lettori, e li pongano dinnanzi a questa brutta pagina della nostra storia per farli riflettere sull’accaduto.
Non si troveranno quindi accuse rivolte a personaggi o figure precisi; vi sono infatti storie che raccontano di salvataggi di ebrei fatti addirittura da soldati tedeschi, mentre in altre viene sottolineata l’apatia di alcuni dirigenti ebrei, che non reagirono, o lo fecero con ritardo, alla crescente situazione di pericolo che si venne a creare.
Le prime due famiglie di cui parla l’autore sono entrambe di Torino, ma non potrebbero essere più diverse.
La prima, gli Ovazza, testimonia l’integrazione di alcune famiglie ebree nell’Italia settentrionale e la loro assoluta fede nel fascismo.
Ettore Ovazza mostrava con orgoglio la foto di Mussolini con dedica che suggellava la sua devozione al Duce e al regime; neanche l’introduzione delle leggi razziali nel 1938 scalfirono la sua lealtà al fascismo, pensando che questa lo avrebbe reso incolume dai tragici eventi che accaddero successivamente.
La seconda famiglia, i Foa, è caratterizzata da un antifascismo più o meno marcato in base ai fratelli: mentre Vittorio opera attivamente nel movimento antifascista clandestino, Beppe, pur dissociandosi dal regime, si trova ad essere iscritto al partito per pura opportunità professionale.
Con la terza famiglia ci spostiamo a Roma, in cui siamo ben distanti dall’emancipazione degli ebrei torinesi: i De Veroli sono una famiglia molto povera, confinata nell’arretratezza del ghetto a svolgere lavori modesti come quello del venditore ambulante. Il destino di questa numerosa discendenza si compie nei nove mesi dell’occupazione tedesca, a partire dal settembre del 1943; viene così descritto da alcuni testimoni il grande rastrellamento del ghetto del 16 ottobre nonché l’orrore delle Fosse Ardeatine.
La quarta vicenda si svolge a Genova, in cui si rifugiarono molti profughi ebrei dell’Europa Orientale, e vede come protagonisti due personaggi di spicco della città: l’aviatore Massimo Teglio e il rabbino Riccardo Pacifici. Il loro prezioso operato, svolto di nascosto con la collaborazione della comunità cattolica della città, contribuì a salvare non poche vite anche durante l’occupazione tedesca.
Infine, Stille racconta le vicende della famiglia Schöenheit, i cui membri (padre, madre e figlio diciassettenne) vennero arrestati dai tedeschi ed infine deportati in un campo di concentramento; una storia particolarmente toccante, in cui vengono descritti gli orrori e i paradossi della vita quotidiana in un luogo progettato per lo sterminio di massa.
Uno su mille è un saggio molto ben scritto, ma non è solo questo: è un libro prezioso, una testimonianza imprescindibile della nostra storia, una fonte di riflessione sempre attuale.

Durata della lettura: dieci giorni
Bevanda consigliata: tisana alle erbe
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Voto: 8

4 commenti:

  1. Grazie per la tua stupenda recensione, un libro che fa riflettere e da custodire gelosamente. Brava B!

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  2. Bravissima Becky! un libro davvero importante!

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  3. Una bella recensione, sembra anche un testo adatto alla divulgazione tra i più giovani.

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  4. Dopo l’arrivo di Gesù, i filosofi o creativi etici succedutigli, si sono dovuti confrontare con lui. Per alcuni alleato, per altri neutrale e per altri un ostacolo insormontabile. La storia testimonia che i competitori più acerrimi non ebbero le fortune sperate, ma raccolsero il biasimo dei posteri che dalle loro ambizioni autoreferenziali ereditarono la rovina. Giovanni il Battista e Carlo Marx, edificarono il proprio costrutto delegittimando Gesù e contribuendo al peggiore antisemitismo. Per gli ebrei la morte di Giovanni e la sua successiva santificazione cattolica, fu l'iniziò di una gogna lunga due millenni e il marxismo, reo di aver tentato di “uccidere” il Cristo anche concettualmente, è stato il loro peggiore promotore di immagine. Nel ventesimo secolo il guru coreano Sun Myung Moon è stato l'ultimo rilevante esponente di anticristianesimo globale, proteso nel tentativo di assurgere a fulcro della storia in un'era aspersa di speranze e delusioni e desiderosa di nuovi miti! In questo libro trovate analisi e valutazioni su personaggi che seppur vissuti in momenti storici molto distanti, sono accomunabili nello scopo e nella smisurata ambizione di sostituirsi al Cristo. Un mondo nuovo non può prescindere dallo smussare le discordie ideologiche alla base del travagliato convivio attuale, dove il significato esistenziale e la felicità raggiungibile, continuano a dipendere da obsolete precondizioni che inibiscono qualsivoglia esito soddisfacente. Edizione Giugno 2014

    http://www.amazon.com/Giovanni-Battista-Carlo-Marx-attraverso/dp/1496083679/ref=la_B00I1J9Z8U_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1411837986&sr=1-2

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