Lo speciale di San Valentino continua e oggi sarò io,
Holly, a parlarvi della mia coppia preferita della letteratura!
Romeo e Giulietta
di William Shakespeare
Formato: Tascabile
Pagine: 253
Lingua: Italiano
Titolo originale: Romeo and Juliet
Lingua originale: Inglese
Editore: Garzanti Libri (collana i grandi libri)
Anno di pubblicazione 2008
Traduttore: S. savvadini
Generi: Romanzi e Letterature, Romanzi stranieri
Romeo e Giulietta è forse la tragedia più conosciuta e più rappresentata di Shakespeare. Emblema dell'amore tormentato e immortale, narra la sfortunata storia di due giovani amanti appartenenti a due famiglie in costante lotta, divise da un odio profondo che porterà i due giovani alla morte. Questa tragedia nel corso dei secoli è diventata l'emblema dell'amore che non conosce nè odio nè pregiudizi.
Lui: Romeo Montecchi
Figlio ed erede della famiglia Montecchi di cui non conosciamo l'età precisa, perchè non viene mai menzionata da Shakespeare, è un ottimo spadaccino e un inguaribile romantico. E' innamorato della bella Rosalina Capuleti e si strugge di malinconia per questo amore non corrisposto. In suo aiuto arrivano l'amico Mercuzio e il cugino Benvolio che lo convincono ad andare al ballo in maschera della famiglia Capuleti che si terrà quella stessa sera. Ma non sa che il destino ha una sorpresa in serbo per lui.
Lei: Giulietta Capuleti
E' una ragazza molto giovane, di ottima famiglia e in età da marito, come per Romeo non conosciamo la sua età ma possiamo supporre che avesse all'incirca 14 anni. Fervono i preparativi per il ballo in maschera e casa Capuleti è in subbuglio per la grande novità: il giovane Paride e il capofamiglia hanno raggiunto un accordo Giulietta andrà a lui in sposa. La ragazza è ancora
incerta sul da farsi, perchè sogna un amore romantico, ma presto la madre e la balia la convinceranno ad assoggettarsi al volere del padre.
La loro storia d'amore
Il loro primo incontro avviene al ballo in maschera: i loro occhi si incontrano, ed è subito amore. I giovani, dopo aver ballato assieme, riescono a scambiarsi solo poche parole poichè Romeo deve lasciare la sala. I Capuleti hanno scoperto la sua identità e la balia informa Giulietta che lui è il figlio del loro peggior nemico. Ma l'amore si sa non segue regole e al cuore non si può comandare. Con il favore della notte Romeo entra di nascosto nel giardino dei Capuleti con la speranza di poter rivedere il viso del suo giovane amore. Si avvicina al balcone ed ascolta i pensieri d'amore che Giulietta ha per lui.
GIULIETTA: O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti. Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa "Montecchi"? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.
I due giovani si scambiano reciproche promesse d'amore e decidono di sposarsi il giorno seguente. Il giorno seguente Romeo inebriato dalla gioia confessa l'accaduto a Frate Lorenzo e gli chiede di celebrare il matrimonio in gran segreto. Il frate vede in questo evento una favorevole occasione per unire le due famiglie in lotta da troppo tempo e acconsente a sposarli. Ma il destino ha in serbo per la giovane coppia un tiro mancino: dopo il matrimonio Tebaldo, cugino di Giulietta, sfida Romeo a duello che però si rifiuta di combattere contro Tebaldo proprio perchè, anche se a sua insaputa, sono diventati parenti. L'amico di infanzia di Romeo, Mercuzio decide di battersi al suo posto e viene trafitto da Tebaldo. Accecato dal dolore per la morte dell'amico, Romeo si scaglia contro Tebaldo e lo uccide. La voce della morte di Tebaldo per mano di Romeo arriva a casa Capuleti e a Giulietta che si strugge di dolore per la perdita prematura del cugino causata proprio dal suo grande e unico amore. Romeo viene esiliato a Mantova ma sfida comunque il fato e corre a casa di Giulietta per passare con lei almeno una notte d'amore.
Al sorgere delle prime luci dell'alba i due giovani sposi devono dirsi addio con la promessa di ritrovarsi un giorno e di vivere appieno il loro amore. Giulietta non si da pace e suo padre, vedendola così addolorata, decide di spostare il giorno delle nozze con Paride all'indomani nel tentativo di rasserenarla. Giulietta si rifiuta di cedere al volere del padre e corre da Frate Lorenzo in cerca di una soluzione. Quest'ultimo le propone di bere un filtro che la farà sembrare morta per quaranta ore, giusto il tempo di far tornare a Verona Romeo per liberarla. L'indomani casa Capuleti scopre il corpo senza vita della giovane Giulietta e ne celebra subito il funerale. Romeo, all'oscuro del piano del frate, apprende la notizia della morte della sua sposa e corre a Verona. Si reca sulla tomba deciso a uccidersi per raggiungere nella morte il suo giovane amore. All'interno della cripta Romeo ha tutto il tempo di salutare con estrema dolcezza la sua Giulietta: ne ammira la bellezza anche nella morte e le da il suo ultimo saluto prima di uccidersi con il veleno.
ROMEO: (...) ah! cara Giulietta, perché sei tu ancora così bella? Debbo io credere che la morte immateriale senta l'amore, e che lo smunto aborrito mostro ti tenga qui nelle tenebre, perché tu sia la sua amante? Per paura di questo, io resterò per sempre accanto a te e non mi partirò mai più da questo palazzo della scura notte: qui, qui io voglio rimanere insieme coi vermi che sono le tue ancelle: oh! qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle.
Occhi, guardatela per l'ultima volta! Braccia, prendete il vostro ultimo abbraccio! e voi, labbra, voi che siete la porta del respiro, suggellate, con un leale bacio un contratto indefinito con la morte che tutto rapisce! Vieni, amaro conduttore, vieni, disgustante giuda!
Via, o disperato pilota, precipita d'un colpo sugli scogli, che la infrangeranno, la tua barca afflitta e
stanca dal mare. Bevo all'amor mio! (Beve) O speziale veritiero! Il tuo veleno è rapido. Io muoio così con un bacio.
(Muore)
Frate Lorenzo sopraggiunge nella cripta scoprendo il corpo senza vita di Romeo. Il frate assiste al risveglio di Giulietta e cerca di persuaderla a seguirlo in convento. M a la giovane vede il suo amato morto accanto a lei ed in preda alla disperazione manda via il frate dalla cripta ed estrae dal fodero di Romeo un pugnale con il quale si uccide per ricongiungersi con il suo amato almeno nella morte. Il principe, i Capuleti, e il vecchio Montecchi si recano al cimitero e ascoltano Frate Lorenzo che narra loro la triste storia degli "amanti di Verona". I due padri sfiniti dal dolore mettono da parte l'odio che tanto è costato alle loro famiglie e si riconciliano sul corpo dei loro figli e promettono di erigere alla loro memoria una statua d'oro puro.
PRINCIPE: (.....)
Capuleti! Montecchi! Guardate quale maledizione è caduta sul vostro odio: il cielo per uccidere le vostre gioie si è servito dell'amore! Ed io per aver chiuso gli occhi sopra le vostre discordie, ho perduto due parenti. Noi siamo tutti puniti.
CAPULETI: O fratello Montecchi, dammi la tua mano: eccoti in questa stretta la dote di mia figlia, poiché io non posso chiedere di più.
MONTECCHI: Ma io posso darti di più: io farò innalzare a tua figlia una statua d'oro puro, affinché nessuna immagine, finché duri il nome di Verona, sia tenuta in così alto pregio, come quella della leale e fedele Giulietta.
CAPULETI: E in una forma egualmente preziosa starà Romeo presso la sua donna: povere vittime, tutt'e due, della nostra inimicizia.
PRINCIPE: Questa mattina è foriera di una pace che rattrista; il sole pel dolore non mostrerà la sua faccia. Andiamo via di qui, a ragionare ancora di questi dolorosi avvenimenti; a qualcuno sarà perdonato ed altri sarà punito; poiché non ci fu mai storia più pietosa di questa di Giulietta e del suo Romeo.
È la storia d'amore più famosa al mondo e io stessa l'ho amata ogni oltre confine. Ho riletto mille volte le sue pagine assaporandone ogni frase e immaginandomi le ambientazioni e l'amore di questi due giovani sfortunati. L'amore non ha confini e non sente ragioni, quello che viene narrato è amore allo stato puro: un amore genuino fatto di sguardi e di promesse, di stelle e di speranze che vengono infrante per un destino segnato. Molte sono state le trasposizioni cinematografiche di questa tragedia e tra le mie preferite ci sono le versioni di Zeffirelli e di Luhrmann. Consiglio vivamente questo libro perchè la storia vi sorprenderà con il suo romanticismo senza tempo!